Tra La strada di
McCarthy e l’immaginario di Stephen King, un debutto acclamatissimo negli Stati
Uniti, la cui sottile e persistente inquietudine resterà con voi molto, molto a
lungo. Là fuori, in un mondo dove nessuna certezza è più tale, c’è qualcosa di
terrificante. Qualcosa che non deve essere visto. Chi è così folle da tenere
gli occhi aperti, va incontro a un destino spaventoso. Cinque anni dopo i primi
episodi di terrore, pochi sono rimasti a popolare la terra. Vivono bendati, in
una cecità autoimposta che li confina in un’oscurità perenne, in case buie e
polverose con porte e finestre sprangate. Nessuno di loro ricorda di che colore
è il cielo, com’è fatta una nuvola, quanto può abbagliare la luce del sole.
Come Malorie che, rimasta sola con i suoi due bambini, ha soltanto una
speranza: attraversare il fiume, bendata, e raggiungere un luogo dove alcuni
uomini stanno combattendo contro quel male senza nome. Ha aspettato quattro
anni perché sa che il fiume, a un certo punto del percorso, si divide in
quattro rivoli. E, per scegliere quello giusto, Malorie dovrà fare qualcosa che
non fa da anni: aprire gli occhi. E sfidare la sua stessa mente per non cedere
alla follia.
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