L'Hotel Haworth di
Oxford offre pacchetti turistici allettanti, e poiché è un albergo discreto e
frequentato da una clientela mista, non lo disdegnano anche coppie clandestine.
Così non è un fatto straordinario che per il Capodanno in maschera (tre giorni
di divertimenti, a prezzo scontato per chi accetti la sistemazione nella
dépendance) capitino in stanze contigue i misteriosi Ballard, gli sfuggenti
Smith e l'eccitante signora Palmer con quel marito tanto più anziano di lei -
per tacere della quarta camera di quel padiglione staccato, disdetta all'ultimo
da una signora. Non se ne stupiscono né il proprietario signor Binyon, un ex
manovale favorito da un colpo di fortuna, né la graziosa Sarah Jonstone, di
fatto, vista l'inerzia della proprietaria, efficiente direttrice della casa,
abituata a notare ogni cosa. Nessuno ha notato invece, fino al giorno dopo, che
c'è un morto nella camera 3, sfigurato con un colpo in pieno volto, fra l'altro
proprio il vincitore del trofeo per il costume più riuscito. Non si sa chi
fosse in realtà; sua moglie, o comunque la sua accompagnatrice, è sparita.
L'ispettore capo Morse inizia l'inchiesta incuriosito dall'assortimento delle
coppie e stupito che la notte non abbia lasciato tracce sulla neve candida.
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