Il costituzionalismo rigido ha
cambiato profondamente la natura del diritto e della democrazia, imponendo alla
politica limiti e vincoli sostanziali, a garanzia dei diritti fondamentali
costituzionalmente stabiliti. Oggi l’intero edificio della democrazia costituzionale
è aggredito, come modello teorico e come progetto politico, dall’asimmetria tra
il carattere globale dei poteri economici e finanziari e i confini ancora
statali del diritto e della democrazia; dall’abdicazione al ruolo di governo
della politica, tanto impotente e subordinata ai mercati quanto onnipotente nei
confronti dei soggetti deboli e dei loro diritti; dal generale sviluppo
dell’illegalità o peggio dall’assenza di regole sui poteri, sia pubblici che
privati. L’espansione del costituzionalismo e la costruzione delle sue garanzie
all’altezza dei nuovi poteri economici globali è perciò il compito principale
della politica e la sola alternativa razionale a un futuro di disordini, di
violenze, di disuguaglianze e devastazioni ambientali, oltre che di involuzioni
autoritarie e antidemocratiche.
(in www.laterza.it)
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