Firenze, 1691. Il
fermento artistico e culturale del Rinascimento è solo un ricordo lontano. Ora
la città è in preda alle tenebre, governata dagli istinti più bassi, dal sesso
e dal desiderio di potere. Sulle rive dell'Arno, dopo tanto viaggiare, è giunto
anche Gaetano Zummo. Fuggito dalla nativa Siracusa quando aveva vent'anni in
seguito all'accusa di un misterioso crimine, ancora non riesce a trovare pace
in nessun luogo. Zummo è un artista, scolpisce statue di cera molto particolari
e piuttosto inquietanti. Ha una strana fascinazione per la morte, e nelle sue
opere sono rappresentati corpi agonizzanti, morti o in putrefazione. Ma quando
Cosimo III de' Medici gli commissionerà quella che è destinata a essere la sua
opera più importante, il torbido passato che da anni lo perseguita ritornerà in
tutto il suo orrore. E presto il suo destino si incrocerà con quello di
Faustina, la giovane figlia di un farmacista, anche lei custode di un terribile
segreto...
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