Fa freddo, in Versilia,
passata l'estate. Le ville sono deserte e gli stabilimenti chiusi. Da mesi i
villeggianti hanno abbandonato spiagge e passeggiate a mare per lasciare il
posto al vento e alla desolazione dell'autunno. La sera di una domenica di
novembre, in cui sembra che nulla accada e nulla possa accadere, il commissario
Dino Santini inforca la sua amatissima Bianchi Sprint acquamarina e si dirige
verso il Guazzetto, la sua trattoria preferita. Pregusta già una cena a base di
acciughe marinate e fritto misto. Rigorosamente davanti al posticipo di
campionato, sperando di trovare in campo una "Fiorentina meno rinunciataria
del solito". Ma proprio quando l'arbitro fischia un insperato rigore per i
viola, al tavolo compare il vicecommissario Diddio. Nei cantieri del porto
hanno trovato una ragazza impiccata. Si tratta della giovane Marta Innocenzi,
che aveva da poco rilevato l'indebitata azienda di famiglia. L'ennesimo
suicidio di un imprenditore vittima della crisi? Il commissario non è per
niente convinto. Al posto della corda è stato usato un nastro di seta. E il
nodo con cui è stretto il cappio è sconosciuto a tutti i pescatori del luogo.
Seguendo il suo intuito fatto di logica e scetticismo Santini si trova ben
presto dentro una strana indagine, in cui sono in molti ad aver potuto
desiderare la fine di Marta.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.