Milano 1953. Chi
ha ucciso Don Luciano? Un nuovo caso per il commissario Arrigoni e gli agenti
del Porta Venezia. Alle sei di mattina del Venerdì Santo del 1953, viene
trovato, riverso su una panchina di piazza Bacone, a Milano, il cadavere di un
sacerdote: don Luciano Fontevivo, il responsabile dell?oratorio della
parrocchia di san Sigismondo Elemosiniere. Pur se frenata dalle festività
pasquali, l'indagine, affidata al commissariato Porta Venezia di cui è a capo
Mario Arrigoni, faticosamente inizia a muovere i primi passi. Si scopre che il
defunto era talmente affascinante, tanto da essere paragonato dalle donne che frequentavano
la parrocchia agli attori del cinema americano e da meritarsi il soprannome
"il prete bello". In apparenza era un sacerdote modello, attivo nel
sociale e sempre pieno di idee innovative per coinvolgere la comunità di
fedeli, come quella di mettere in piedi una piccola compagnia teatrale. Ma sul
suo conto giravano anche voci e pettegolezzi secondo i quali don Luciano
avrebbe intrattenuto rapporti "proibiti" con alcune belle giovani
mamme frequentatrici della parrocchia. Nel corso degli interrogatori, Arrigoni
e i suoi uomini incontrano un variegato campione di personaggi legati al mondo
della vittima: una vivace perpetua a suo tempo "sciantosa" di
tabarin, un simpatico parroco amante del rum e dei sigari avana, un
investigatore privato fanatico di Sherlock Holmes, una affascinante ex attrice
teatrale, un sagrestano che le fa da guardia del corpo, e infine una bellissima
giovane che ha deviato, suo malgrado, dalla retta via. L?'nchiesta sembra
arrivata a un punto morto: moventi quasi inesistenti, alibi difficili da
smontare, nessuna identificazione di un colpevole. Arrigoni sta per alzare
bandiera bianca, ma lo spirito di osservazione e l'intuito del giovane agente
Di Pasquale rimettono tutto in discussione, rimescolando le carte in gioco e
portando alla più inattesa e sorprendente soluzione del caso.
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